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Povoletto: storia e arte

La Parrocchia di Povoletto fu la prima a rendersi indipendente, intorno al 1600, dalla pieve di Nimis, una delle più antiche del Friuli. Comprendeva inizialmente anche le ville di Salt e Magredis che sono state costituite parrocchie rispettivamente nel 1953 e 1954. Attualmente fanno parte della Parrocchia anche le comunità di Siacco, Belvedere e Marsure di Sotto.

La prima chiesa parrocchiale è stata la chiesa cimiteriale, dedicata ai Santi Clemente e Benedetto. L’origine di questo edificio sacro ci riporta a tempi lontani ed è legata al monastero benedettino di Salt. La prima data che indirettamente conferma la sua esistenza è il 12 giugno 1292. Il patriarca Raimondo Della Torre ha ufficialmente valorizzato il culto dei santi Ermacora e Fortunato, dando a quel giorno una solennità paragonabile alle moderne feste nazionali. I rappresentanti di ogni chiesa devono recarsi ad Aquileia per partecipare alla sfilata, portando con sé le croci astili pena la scomunica e l’interdetto, in altre parole la privazione dei diritti civili e religiosi. Ebbene, quel 12 giugno 1292, gli abitanti di Povoletto, la cui chiesa dipende da Nimis, si meritano queste condanne perché al patriarca, che ad Aquileia assiste alla sfilata, non sfugge la loro assenza.

La seconda notizia sulla chiesa si trova nel catapano di Salt che annota un’avvenuta riconsacrazione del 1350, necessaria dopo la riparazione dei danni causati dal terremoto di qualche anno prima.

Una nuova consacrazione, attestata da un’iscrizione ancora leggibile all’interno dell’edificio, viene effettuata dopo il terremoto del 1511 e fa assumere alla chiesa la forma attuale, come descritto nella minuziosa visita pastorale del 1601.

Nel 1791 l’edificio viene declassato a chiesa cimiteriale con il titolo di chiesa di San Benedetto mentre quello di San Clemente viene trasferito all’attuale chiesa parrocchiale.


La chiesa parrocchiale di San Clemente Papa

Il nuovo edificio viene aperto al pubblico, anche se non ancora consacrato, alla fine del sec. XVIII. In margine al Liber IV baptizzatorum, in data 19 ottobre 1791 si legge, è stato annotato in latino: il fonte battesimale fu oggi trasportato dalla vecchia alla nuova parrocchiale. E in effetti, il 17 novembre, si celebra il primo battesimo. 

Come si presenta quel giorno la chiesa? Proprio quel giorno è impossibile saperlo, ma si sa come si presenta la sera del 10 maggio del 1794 quando l’arcivescovo Pietro Antonio Zorzi si reca a Povoletto per la visita pastorale. Il presule vede l’altare maggiore, peraltro non ancora consacrato, col tabernacolo in marmo. Vede pure il fonte battesimale e gli altari laterali del Santissimo Rosario e della Beata Vergine della Consolazione. Sulla parete destra del presbiterio può notare la tela di Michele Almonio (1591) dedicata ai Santi Bartolomeo, Filippo e Giacomo il Minore. Questa tela proviene dalla chiesetta che sorgeva nella piazza, dove ora c’è l’aiuola spartitraffico, ed era di proprietà della famiglia Arrigoni che abitava nella casa padronale certamente dal 1511. Non può vedere la Via Crucis del 1771 perché si trova ancora  nella vecchia chiesa e da lì verrà traslata dopo il restauro. Non vi è neppure il quadro di San Clemente dipinto nel 1795 da Pier Antonio Novelli, né il grande affresco del soffitto della navata che risulta del 1824, come pure, sulla parete destra della navata, la tela di San Emidio. Sono vuoti gli spazi dei due altari occupati ora da quello dedicato a San Antonio e a San Luigi. È vuoto anche il palco destinato all’organo che verrà collocato dalla ditta Valentino Zanin nel 1875. La consacrazione della chiesa avviene solo nel 1895, come risulta dal diploma autentico situato nella sagrestia, e per l’occasione all’organo siede il valente maestro don Luigi Mander che, già dal 1875, è fondatore e dirige la Banda Musicale “San Clemente”, oggi Orchestra a fiati "Euritmia”.

La chiesa di San Vitale
a Siacco

La frazione di Siacco viene nominata per la prima volta in un celebre atto del 762 in cui al monastero femminile di Salt vengono ufficialmente riconosciute le aziende agricole del paese. L'antichità della chiesetta viene confermata dall'intitolazione a San Vitale e quindi alla prima diffusione del cristianesimo nella zona. Nel 1505 la Chiesa di Siacco viene a beneficiare di un lascito perpetuo di frumento e vino. Forse non a caso proprio a questo periodo risale un affresco, venuto alla luce grazie a un restauro, che getta luce sulla tradizionale devozione locale ai Santi Ermacora e Fortunato. In un riquadro, visibile sulla parte in cornu evangelii, sono ben riconoscibili due figure di santi che l’iconografia sacra riconduce inequivocabilmente ai due martiri aquileiesi. Il dipinto, per ignoti motivi, fu scalpellato e coperto senza nessuna attenzione per il suo valore catechetico, devozionale e artistico. Il ricordo di Ermacora rimane sulla tela dell’altare adiacente. Egli è raffigurato vestito da vescovo, con in mano un pastorale moderno, in compagnia di San Rocco e dell’Arcangelo Michele mentre trafigge Lucifero. L’altare gemello, in cornu epistolae, è dominato dalla figura di San Nicolò che compare nella pala in abiti vescovili. Gli fanno da cornice San Francesco Saverio e San Carlo Borromeo. Nel tondo è raffigurata Santa Maddalena, donna che fa da ponte tra Eva, la prima peccatrice e la santità irraggiungibile della Madonna. L’altare maggiore, splendida opera del lapicida Adeodato Pariotti, presenta le statue in marmo dei due Santi contitolari: San Vitale, con la lancia in mano, e Santo Stefano, con la palma del martirio. Sul palio marmoreo dell’alare è raffigurata Santa Giuliana martire, altra contitolare. La pala d’altare raffigura invece la Madonna col Bambino.

Storia di due ancone

In piazza a Belvedere si può scorgere un'ancona dedicata a San Bartolomeo, in prossimità del luogo ove sorgeva la chiesetta del sec. XIII. La chiesetta, governata dai vicini di Povoletto che cedettero a livello in perpetuo i suoi fondi a Girolamo di Partistagno, viene citata per la prima volta nel 1318, compare poi nei documenti delle varie visite patriarcali e foraniali nel corso dei secoli. Con l’estinzione della nobile famiglia passò al demanio di Passariano ma andò progressivamente in rovina fino all'irrimediabile crollo verso la metà del Novecento. L’ultimo dei Partistagno, Gio.Giuseppe, morto nel 1801, mai si occupò di Belvedere ma volle essere sepolto nella chiesetta. Oggi la Comunità di Belvedere si riunisce davanti all'ancona per la S. Messa che si celebra il terzo sabato di luglio.

A Marsure di Sotto nel 2013 è stata costruita un'ancona dedicata alla Santa Famiglia per dare anche a questo borgo, di recente sviluppo, un segno della presenza religiosa e un luogo di preghiera. A volerla è stato don Luigi con il sostegno dei parrocchiani locali. Da allora ogni anno la Comunità ricorda la dedicazione l'ultimo sabato di maggio, mese mariano, recitando il rosario, celebrando la S. Messa e proseguendo con un momento di festa nel vicino parco.

Per saperne di più...

La Madonna della cintura

Pubblicazione del 2017 su storia e arte legate alla devozione della Madonna della cintura a Povoletto.

Le campane di Povoletto

Approfondimento sul campanile e le campane della chiesa di Povoletto pubblicato in occasione dei lavori di ripristino del campanile effettuati nel 2012.

L'organo Zanin di Povoletto

Note storiche e descrizione dell'organo Zanin (1875) della chiesa parrocchiale di Povoletto.

L'altare di San Nicolò a Siacco

Articolo pubblicato sul settimanale diocesano La Vita Cattolica (25.11.20) che descrive il restauro dell'altare di San Nicolò della chiesa di Siacco.

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